L’Italia ha violato le direttive europee sui rifiuti: nelle discariche di Roma e Latina il trattamento dei rifiuti è inadeguato, e nella Regione Lazio non è stata creata “una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione dei rifiuti”. È quanto scrive la Corte di Giustizia dell’Unione europea nella causa che oppone la Commissione europea all’Italia relativamente alla gestione della discarica di Malagrotta e nelle discariche del SubAto di Roma e di Latina.
La direttiva 1999/31/CE, relativa alle discariche di rifiuti (insieme alla direttiva 2008/98/CE) si fonda sull’idea che l’interramento, analogamente a qualsiasi altro trattamento di rifiuti, debba essere controllato e gestito in modo da prevenire o ridurre i potenziali effetti negativi sull’ambiente nonché sulla salute umana. ….. la Commissione ha obiettato però che sola triturazione o compressione dei rifiuti indifferenziati, senza adeguata selezione, non risponde agli obiettivi della direttiva, e ha contestato all’Italia il deficit di capacità di trattamento meccanico-biologico che risulterebbe dal piano regionale di gestione dei rifiuti, tanto nel SubATO (sub-ambito territoriale ottimale) di Roma, in cui si trova la discarica diMalagrotta, quanto nel SubATO di Latina. …….
L’Italia ha riconosciuto quanto gli viene contestato dalla Commissione. E oggi, nella sua sentenza, la Corte ribadisce che gli Stati “devono prendere le misure necessarie affinché solo i rifiuti già trattati vengano collocati a discarica. La nozione di «trattamento» comprende i processi fisici, termici, chimici o biologici (inclusa la cernita), che modificano le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa, di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero. Il trattamento deve essere costantemente adeguato al progresso scientifico e tecnico”.