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Differenziata, la Sardegna tra le prime regioni d’Italia

Pubblicato il 24 dicembre 2014 » Da : » Categorie: Blog,Comuni Sardegna,Ministero Ambiente,Politica ambientale » 0 Commenti

 

Ogni città ha i suoi guai. A Berlino si raccolgono 13 mila metri cubi di foglie secche all’anno e vanno smaltite. A Copenhagen le discariche tra poco non serviranno più: ci arriva appena il 2% dell’immondizia prodotta dalle famiglie, di conseguenza, servono impianti di termovalorizzazione, da un lato bruciano, dall’altra fanno energia. A Roma sui marciapiedi vengono buttati 18 milioni di cicche di sigarette al giorno, male diffuso in tutto il Paese, tanto che il governo ha dovuto introdurre nella legge di stabilità una sanzione che va da 30 a 150 euro per chi sporca. I soldi delle multe andranno direttamente nelle casse comunali, che in cambio dovranno installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale, appositi contenitori per mozziconi e gomme da masticare. Nonostante l’inciviltà, in Italia le cose stanno pian piano cambiando e – nell’ultimo Rapporto Anci Conai su raccolta differenziata e riciclo – sette regioni hanno già raggiunto l’obiettivo del 50% fissato dall’Unione europea al quale – pena procedure di infrazione – gli Stati si dovranno uniformare entro il 2020.
 
La Sardegna è nella lista delle virtuose: se nel 2011 l’avvio al riciclo era del 48,26%, nel 2012 ha toccato quota 50,16 (di peso). Le altre regioni sono tutte al Nord (al primo posto il Veneto) e la media italiana – considerando carta, plastica, metallo, vetro – è del 38,65%. I dati Ispra differiscono leggermente, ma nel complesso il risultato è sempre più che positivo, con un trend in continua crescita: nel 2007 la percentuale dell’Isola era di appena il 27,8%, poi è salita al 34,7, al 42,5, al 44,9, al 47,1 e infine al 50% circa. Per quanto riguarda i Comuni, il 25% raggiunge l’obiettivo, il 10% si trova nel Mezzogiorno e solo il 15% ha una popolazione superiore ai 10 mila abitanti. Tra i sardi: Castiadas (2° in classifica con il 74,53% di avvio al riciclo), Uras (3° con il 73,23%), Marrubiu (4°), San Nicolò Arcidano (5°), Maracalagonis (9°) e Narbolia (10°). «Comuni in prima linea per perseguire la circulary economy chiesta dall’Europa, al fine di far diventare le nostre città delle vere e proprie “miniere urbane”», sottolinea il direttore di Anci Sardegna, Umberto Oppus. «Peccato però che alla fine il grande lavoro si perda a causa dei costi troppo alti dello smaltimento dei rifiuti urbani. I vantaggi della differenziazione vengono vanificati dal fatto che non c’è una tariffa unica, cosa che l’Anci chiederà alla Regione a partire dal 2015». Bilancio lusinghiero anche in tema di raccolta di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Secondo il Centro di coordinamento Raee per il quarto anno consecutivo la Sardegna è la migliore dell’area Sud e Isole (anche se si registra una leggera flessione, in linea con l’andamento nazionale). La media pro-capite quest’anno ha raggiunto i 5,04 kg per abitante. A livello provinciale, Cagliari ottiene il primato, con oltre 2,4 milioni di kg nel 2012. In termini procapite, Olbia Tempio conquista il podio di provincia più virtuosa nella regione, con una media di 8,58 kg per abitante, molto sopra quella nazionale.
 
Da: L’Unione Sarda 11 nov 2014