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Confezioni alimentari in polistirolo, scatta il divieto a New York

Pubblicato il 13 settembre 2016 » Da : » Categorie: Blog,Politica ambientale » 0 Commenti

New York mette al bando i contenitori in polistirolo espanso. Dopo moltissime città statunitensi come Washington DC, Minneapolis, San Francisco, Oakland, Portland, Albany, e Seattle, ora anche la “Grande Mela” fa scattare il divieto.
Il sindaco di New York prosegue la strada intrapresa dal suo predecessore, che di fronte al problema del notevole impatto ambientale creato da questo tipo di materiale, usato per confezionare alimenti, per bicchieri, tazze e posate e per le famose “doggy bag” così usate negli USA, aveva chiesto alle aziende produttrici di cercare un modo per rendere questo materiale riciclabile.
Questo nel 2013, ma ad oggi nessuna risposta era ancora arrivata, mentre il Dipartimento della Salute della città ha dichiarato che si tratta di materiale al momento non riciclabile. Ecco che il nuovo sindaco ha preso la sua decisione.
 
Dal 1 luglio sarà perciò obbligatorio, per ristoranti, bar, mense scolastiche e banchetti dello street food, dotarsi di contenitori che siano riciclabili. Di che materiale si tratterà non è dato sapere al momento. In ogni caso ci saranno 6 mesi di tempo per adeguarsi, durante i quali non saranno applicate multe.
Sarà sicuramente una spesa ingente per le attività e pensando a questo sono state previste delle deroghe per le aziende e organizzazioni no profit che abbiano un reddito annuo inferiore ai 500.000 dollari e che riescano a dimostrare che questa trasformazione avrebbe serie ripercussioni sul loro bilancio.
 
Sarà un sospiro di sollievo per la città, non solo per le spese dello smaltimento in discarica (86 dollari a tonnellata) delle 23 mila tonnellate all’anno che vi vengono conferite per questo materiale, ma anche dal punto di vista ambientale. Secondo il sindaco infatti, questo intervento toglierà circa 30.000 tonnellate di rifiuti in polistirene espanso dalle nostre discariche, dalle strade e dai corsi d’acqua.
Forse non sarà possibile salvare l’Oceano Atlantico dalla plastica solo grazie a questo cambiamento, ma New York è finora la più grande e famosa città ad adottarlo, si spera quindi che il buon esempio possa fare proseliti per cominciare a raccoglierne concretamente i frutti.
 
Da greenstyle