Nasce il Catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell’ambiente. Lo prevede il DmAmbiente 13 febbraio 2014.
Il provvedimento – in vigore dall’11 marzo 2014 — è emanato ai sensi della legge 36/2001 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici).
Il Catasto nazionale permette la produzione di informazioni per le attività di monitoraggio e controllo ambientale necessarie, tra l’altro a: consentire di costruire indicatori ed indici di esposizione che forniscano la rappresentazione più efficace dello stato ambientale; essere di supporto per pianificare l’installazione di nuove sorgenti; fornire supporto alle pubbliche Amministrazioni in sede di autorizzazioni edilizie in relazione alle fasce di rispetto ex articolo 6, comma 1 Dpcm 8 luglio 2003 (50 Hz).
Gestione e realizzazione del Catasto nazionale spettano al MinAmbiente che si avvale dell’Ispra. Le informazioni contenute nel Catasto nazionale impianti elettromagnetici sono accessibili al pubblico ai sensi delle norme in materia di accesso all’informazione ambientale (Dlgs 195/2005).
di Francesco Petrucci da Rete Ambiente