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I delitti contro l’ambiente diventeranno reati da codice penale

Pubblicato il 25 marzo 2014 » Da : » Categorie: Blog,Politica ambientale » 0 Commenti

di Bruno Casula  da EcodalleCittà

Approvato alla Camera il testo che introduce i delitti ambientali come reati nel codice penale. Tra questi il disastro ambientale e il traffico di materiale radioattivo, oltra all’introduzione della confisca obbligatoria del profitto del reato. “È un risultato storico e atteso da tempo” dice Ermete Realacci.

“È un risultato storico e atteso da tempo il via libera al testo unificato sui delitti ambientali arrivato oggi dalla Camera, un traguardo al quale lavoro da anni”. Così Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente Territorio e Lavori pubblici della camera, dopo l’approvazione da parte di Montecitorio del testo che introduce i delitti ambientali come reati nel codice penale, nato da una proposta di legge di cui Realacci fu primo firmatario (Realacci A.C.342). Ora si aspetta il via libera dal Senato ma il cambiamento è chiaro. “Con questo importante provvedimento sul rafforzamento dell’azione penale in ambito ambientale – prosegue Realacci – si renderà più efficace il contrasto alle illegalità e alle ecomafie, adeguando finalmente il nostro codice penale ai sempre più diffusi reati contro l’ambiente e alla normativa europea in materia(direttiva n. 2008/99/ce). Crimini che, stando al rapporto ecomafia di Legambiente, fruttano alla malavita organizzata circa 16,7 miliardi l’anno”.

“Ho due ragioni per essere contento” – ha dichiarato il neoministro della Giustizia ed ex ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando – “perché c’è un sistema sanzionatorio che, al di là della gravità delle pene, è congruo. Soprattutto ha una proporzionalità, perché spesso comportamenti per illeciti marginali venivano punti esattamente come illeciti che provocano danni gravissimi per lunghissimo tempo”. “Tra i punti qualificanti del testo unificato – spiega Realacci – l’introduzione di nuovi reati a partire da quello di disastro ambientale. Introdotti anche i delitti di inquinamento ambientale,traffico di materiale radioattivo e impedimento di controllo, l’aggravante per chi commette reati ambientali in forma associativa e il ravvedimento operoso, le disposizioni per la confisca del profitto generato dalreato ambientale e l’obbligo al ripristino dei luoghi in caso di condanna opatteggiamento. Mi auguro che il testo unificato licenziato oggi dalla camera venga approvato rapidamentedal senato perché rappresenta un passo avanti importante nella lotta contro leecomafie e le illegalità”. “Da venti anni aspettavamo l’inserimento dei delitti contro l’ambiente nel codice penale per poter combattere con strumenti efficaci la criminalità ambientale”, commenta la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni. “Si tratta di una riforma di civiltà indispensabile per il nostro paese e ulteriori miglioramenti potranno venire dal passaggio al Senato”.

Ecco I punti salienti del testo:

TESTO UNIFICATO DELITTI AMBIENTALI (DA PROPOSTE DI LEGGE A.C. 342 REALACCI, A.C. 957MICILLO E A.C. 1814 PELLEGRINO)
NUOVIREATI Quattro i delitti introdotti nel codice penale. Disastro ambientale: punisce con il carcere da 5 a 15 anni chialtera gravemente o irreversibilmente l’ecosistema o compromette la pubblicaincolumità. Inquinamento ambientale: prevede la reclusione da 2 a 6 anni(e la multa da 10mila e 100mila euro) per chi deteriora in modo rilevante labiodiversità o l’ecosistema o la qualità del suolo, delle acque o dell’aria. Se non vi è dolo ma colpa, le pene sono diminuite da un terzo alla metà. Scattano invece aumenti di pene per i due delitti se commessi in aree vincolate o adanno di specie protette. Traffico e abbandono di materiale di altaradioattività: colpisce con la pena del carcere da 2 a 6 anni (e multa da10mila a 50mila euro) chi commercia e trasporta materiale radioattivo o chi sene disfa illegittimamente.Impedimento del controllo: chi nega oostacola l’accesso o intralcia i controlli ambientali rischia la reclusione da6 mesi a 3 anni.

AGGRAVANTE ECOMAFIOSA. Inpresenza di associazioni mafiose finalizzate a commettere i delitti control’ambiente o a controllare concessioni e appalti in materia ambientale scattanole aggravanti. Aggravanti, peraltro, sono previste anche in caso di sempliceassociazione a delinquere e se vi è partecipazione di pubblici ufficiali oincaricati di pubblico servizio.

SCONTI PENA. Peneridotte da metà a due terzi nel caso di ravvedimento operoso: Ossia sel’imputato evita conseguenze ulteriori, aiuta i magistrati a individuarecolpevoli o provvede alla bonifica e al ripristino.

RADDOPPIO PRESCRIZIONE.Per i delitti ambientali i termini di prescrizione raddoppiano. Se poi siinterrompe il processo per dar corso al ravvedimento operoso, la prescrizione èsospesa.

OBBLIGO CONFISCA.In caso di condanna o patteggiamento della pena è sempre ordinata la confiscadei beni che costituiscono il prodotto o il profitto del reato e delle cose servite a commetterlo o comunque di beni di valore equivalente nella disponibilità (anche indiretta o per interposta persona) del condannato.

CONDANNA AL RIPRISTINO.Il giudice, in caso di condanna o patteggiamento della pena, ordina il recuperoe dove tecnicamente possibile il ripristino dello stato dei luoghi a carico del condannato.

GIUSTIZIA RIPARATIVA.In assenza di danno o pericolo si rafforza per le violazioni amministrative ele ipotesi contravvenzionali previste dal codice dell’ambiente l’applicazione della ‘giustizia riparativa’ puntando alla regolarizzazione attraverso l’adempimento a specifiche prescrizioni. In caso di adempimento il reato siestingue.

COORDINAMENTO INDAGINI.In presenza dei delitti contro l’ambiente (‘reati spia’), il pm che indagadovrà darne notizia al procuratore nazionale antimafia.